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Ad altezza duomo

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Rostro sabotato

il mio cardine sulla porta del futuro

a rimorchio un passato che sopravvive a stento

nei sordi decibel della mente e in qualche foto

appesa al muro del suono

con una finestra al centro

vista paradiso sulla mia immacolata solitudine

cimitero di ferite e freddi i polsi

a questa strana latitudine

dalle vene sempre aperte

e le bocche sempre chiuse

alle parole più illustri di una santa guarigione.

 

Oh certo, qualcosa sta cambiando

scorre nel letto delle rughe 

rotto il fiume del tempo

argini da quando

gli scogli si opposero al mare

con la stessa fortuna

della mia cura per l'ignoto

appuntamento al buio: ragazza da sposare

ma il cielo è sempre lo stesso

basta non lasciarsi ingannare dai colori 

quelle volte che alziamo gli occhi

in cerca di risposte che non troviamo per terra

ad altezza d'uomo

è sufficiente allacciarsi una scarpa, per esempio

o anche facendo finta

e ripartire per linee orizzontali

vivendo comodi

convinti d'esser grandi di una grandezza latente

in un mondo capovolto:

in alto i cuori, credenti, sono rivolti all'asfalto.

 

Dio se ne sta muto nei suoi giorni migliori

quando dubita dell'esistenza degli uomini

arrampicandosi sugli specchi

che essi gli hanno regalato

per potersi riconoscere.

 

 

 

 

 

 

 Adielle - 18/07/2014 00:49:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Vi ringrazio tutti con gratitudine e vi mando un abbraccio grande, collettivo.

 Stefano - 17/07/2014 19:33:00 [ leggi altri commenti di Stefano » ]

Molto bella, complimenti :)

 Lorenzo Mullon - 17/07/2014 19:07:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

non sai mai chi dubita, soprattutto di cosa, ma è il nostro destino cercare un principio unificante, e una ragazza da sposare
poi passa la giovinezza e ci si sente molto più liberi, a volte, dipende

 Sara C. - 17/07/2014 14:35:00 [ leggi altri commenti di Sara C. » ]

una poesia stupenda negli intenti e nella resa, con quella chiusa poderosa che esplode come un fuoco d’artificio finale, bravissimo! ciao ;)

 Amina Narimi - 17/07/2014 11:40:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Una tensione lucidissima una pietà che raccoglie il testimone tra il paradiso e i polsi sopra i piedi rivolti in aria.latenti tra giorno e sera mi piacerebbe ospitarti al boscovecchio, al cuore, dove le acacie terminali si rivolgono alle giovani betulle con un canto vorrei sentissi poggiando coi capelli alle radici e i piedi in aria fare come  i damadama quando cambiano colori alle stagioni e i palchi per gli amori..ad altezza d’uomo . La tua poesia è bellissima

 Loredana Savelli - 17/07/2014 07:48:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

"Dio se ne sta muto nei suoi giorni migliori
quando dubita dell’esistenza degli uomini
arrampicandosi sugli specchi
che essi gli hanno regalato
per potersi riconoscere."

Questo passaggio è fortissimo, tutta la poesia è sostenuta da una passione (anche nel senso di sofferenza) tangibile. Complimenti!

 cristiana fischer - 17/07/2014 07:13:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

mi piace quel tuo Dio, sempre maturo, maschio e altezzoso, così bassamente umano, così "idolo" di misere menti creaturali

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